Andrea Fusaro, Jachim Kaetzler, Jacques Randon


Mercoledì 17 maggio 2006
Fondazione Carige,
Sala Porta Soprana,
Via Gabriele D'Annunzio 105, Genova
 

La Cultura della Trasparenza: un impegno per l'Europa
Andrea Fusaro, Jachim Kaetzler e Jacques Randon

Recenti direttive europee estendono a una sempre più ampia cerchia di professionisti nuovi obblighi finalizzati a contrastare il gravoso problema del riciclaggio di denaro proveniente da attività criminose.
La necessità di insistere su una maggiore vigilanza e responsabilità indica chiaramente la presa di coscienza di un fenomeno che non può restare circoscritto  all'ambito finanziario, ma che coinvolge inevitabilmente tutta la società.
Il riciclaggio di capitali derivanti da attività illecite non costituisce infatti solo una minaccia per la stabilità mondiale - come sottolineano le direttive europee -  ma più in generale si configura come un forte rischio per la sicurezza di ogni società democratica con forti implicazioni etiche e deontologiche.
In tal senso la trasparenza diventa una questione culturale, una fondamentale necessità sociale, e si impone l'esigenza  di parlare di cultura della trapsarenza.
L'incontro ha inteso chiarire e approfondire tali tematiche insieme ad esperti italiani, francesi e tedeschi che hanno cercato di evidenziare queste profonde problematiche e l'importanza dell'impegno assunto dall'Europa per divulgare una cultura di responsabilità etica e sociale.

Partendo dalle diverse normative della comunità europea, gli esperti hanno illustrato la loro attuazione nei rispettivi paesi: Germania, Francia ed Italia.
Una direttiva del 1991 ha creato i primi strumenti di vigilanza rispetto a un soepsetto riciclaggio di denaro, colto attraverso l'analisi di movimenti bancari o raccolte di dati.
Garante di questa norma novrebbe essere il legale investitore che, a seguito di un secondo decreto (decreto legislativo 56 del 2004), è obbligato a presentare alle autorità giudiziarie eventuali indizi. “Così si mette in crisi il rapporto cliente-legale”, speiga Fusaro; “per evitare questo sia noi notai - che tecnicamente siamo gli ultimi a convalidare o meno i sospsetti - sia i più coinvolti avvocati, abbiamo cercato di trovare un compromesso”.
Ma in Germania e Francia, com'è la situazione?
Come si può immaginare ogni Stato ha cercato di reagire ai diversi decreti euroei, cercando di limitare i casi di riciclaggio, ma allo stesso tempo di salvaguardare la professionalità di ogni avvocato.
In Francia è il singolo legale che stabilisce a sua discrezione se denunciare i movimenti sospetti del cliente o meno. Come succede ai tedeschi, i clienti francesi sanno che ogni avvocato potrà un domani tradire la loro fiducia e dichiarare i propri sospetti. Nel nostro paese questa consapevolezza non è sempre chiara.
La trasparenza è necessaria per poter identificare quali persone fisiche si celano dietro a quelle giuridiche, ovvero quali soggetti gestiscono nella realtà società, associazioni e simili. Pertanto, le politiche antiriciclaggio che gli Stati europei si sono impegnati ad applicare devono analizzare in primis le capacità di trapsarenza di ogni singolo cittadino davanti alla legge.
La speranza per tutti gli Stati è di non dover ricorrere a denunce, ma di riuscire a convincere ogni cliente ad intraprendere strade legali per gestire i propri investimenti.

Andrea Fusaro
Notatio, docente di Diritto Comparato presso la Facoltà di Giurisprudenza di Genova.

Joachim Kaetzler
Avvocato, esperto di riciclaggio di denaro per Transparency Deutschland.

Jaques Randon
Avvocato, già Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Nizza.