Agenzia Ostkreuz


5-30 Giugno 2006
Fondazione Carige, Sale Espositive,
Via Gabriele D'Annunzio 105, Genova

Deutschlandbilder: Racconti fotografici dalla Germania

Germania oggi. Quindici anni dopo la caduta del Muro, si rivela un paese in contonuo cambiamento, che deve ancora superare le conseguenze della riunificazione politica tra est e ovest e si deve confrontare con gli esiti della globalizzazione.
La prestigiosa agenzia Ostkreuz, che nel 2005, così come la Germania riunita, ha festeggiato il suo 15° anniversario, ha inviato i suoi fotografi alla scoperta dei diversi aspetti sociali, culturali ed ambientali che caratterizzano oggi il paese, lasciando loro piena libertà nella scelta dei temi e delle modalità di elaborazione. Ne sono risultate “narrazioni” fotografiche completamente differenti, racconti contemporanei di un paese ricco di imprevedibili sfaccettature. Un'anziana e decisa signora che prende lezioni di karate, uan ragazza che si produce in una esotica danza del ventre nel proprio salotto, elefanti che esploranoun parco innevato: anche questa è Germania!

Sono passati diciassette anni dalla caduta del Muro di Berlino. Pochi mesi dopo il suo crollo, un gruppo di fotografi originari della Ex Germania dell'Est fonda un'agenzia. Oggi i professionisti che lavorano o collaborano sono molti di più: la Ostkreuz è tra le più rinomate agenzie tedesche.
Ma la riunificazione non ha portato solo esempi di successo come questo, purtroppo.

“Questa mostra rende un ritratto contemporaneo della Germania. Lungi dall'essere, come in passato, il motore ed il fulcro d'Europa si rivela oggi piena di contrasti, conflitti, grandi problemi irrisolti”, sono le parole di Roberta Canu, direttrice del Goethe Institut di Genova.
I fotografi selezionati per questa esposizione che sta girando il mondo sono otto: Wolfgang Bellwinkel, Sibylle Bergmann, nnette Hauschild, Ute Mahler, Thomas Meyer, Jordis Antonia, Schlösser, Anne Schönharting, Linn Schröder. Ognuno di essi è stato lasciato libero di ritrarre le forme in cui il sentimento di Heimat(Patria) si esprime oggi: “c'è chi ha voluto rendere un quadro idilliaco, chi è tornato nei luoghi della memoria, chi ha lanciato un forte messaggio critico”, spiega ancora Roberta Canu.
Si trovano paesaggi sperduti del Nord (Meyer), in cui le persone si stagliano come sperdute; oppure l'era post-industriale di Halle-Neustadt e Garzweiler (Schlösser), area di stabilimenti e fabbriche trasformate in fantasmi di ferro.
Un grave tema sociale: i bambini. Tanti volti con corone di plastica e occhi spenti: “sono gli orfani ospitati in un ex istituto scolastico di Berlino Est”, dice la direttrice del Goethe.
Un'anziana karateka rappresenta la ferrea volontà di riappropriarsi della propria patria, con diritti e tutto quanto (Mahler).
In questa mostra è  concentrato l'immaginario di un intero di paese. Ne viene fuori un messaggio sincero, che non bada alla retorica; sono spicchi di realtà: forse un po' pochi per un affresco, ma sufficienti per illuminare alcuni angoli poco illuminati della società tedesca.
“La Germania si trova ancora oggi in una condizione difficile - conclude Roberta Canu - appena dopo aver superato la crisi della riunificazione, ha dovuto fronteggiare quella della globalizzazione”.

Agenzia Ostkreuz
Wolfgang Bellwinkel
Sibylle Bergmann
Annetta Hauschild
Ute Mahler
Thomas Meyer
Jordis ntonia Schlösser
Anne Schöneharting
Linn Schröder